lunedì 29 novembre 2010

Buona la prima. ovvero: mandando le tette in vacanza

Attenzione attenzione: grande notizia!
Ieri la pupa ha fatto il primo pasto da persona "adulta"!
Come risultato non è andata poi tanto male, considerato come scalciava felice e spalancava la bocca all'arrivo del cucchiaio..
Evviva! Esperimento riuscito!
Certo bisogna ancora migliorare, visto che dopo una decina di cucchiaiate c'era più pappa nel collo di mia figlia che nel suo stomaco, mentre quella nella ciotola non sembrava esser diminuita neanche di mezzo centimetro... poi a un tratto combio di registro: lei ha iniziato  a fare la matta e siamo dovute passare al biberon col latte, ma insomma: accontentiamoci!


Il fatto è che le mie tette da circa un mesetto hanno smesso di collaborare, e così anche il momento della pappa, che prima rappresentava per mamma un'oasi felice tra tentativi falliti di ninne e pianti disperati, era diventato frustrante e irritante, con la pupa che rovesciava indietro la testa irrigidendosi tutta e urlando a squarciagola, molto contrariata della vanità dei suoi sforzi di suzione, dato che loro producevano sempre meno.
Però in qualche modo finora ci eravamo arrangiate, lei adattandosi a diminuire il numero delle poppate e la quantità di latte erogato, io integrando qua e là con misturie varie di latte in polvere senza lattosio dal sapore nauseabondo migliorato dall'aggiunta di latte di riso.
Da qualche giorno lo sciopero delle tette si è intensificato, e credo che sia proprio giunta l'ora di mandarle in pensione...o se preferiamo: in vacanza, dato che in fondo ho (solo) 29 anni...
Quindi il dottor Z. ha decretato: basta latte! Si passa alle pappe...


...E squadra che vince non si cambia...
In effetti, l'ha detto anche Z.: la mistura lette in polvero lattosio-free e latte di riso bio di mia invenzione tutto sommato pereva funzionare, malgrado la deviazione dal rituale ortodosso dello svezzamento.
Il problema è:
  1. la pupa non digerisce il latte in polvere normale, quello della COOP che le davo quando aveva 0 mesi mentre aspettavo che iniziasse la produzione autoctona, chissà perchè quando l'ho provato a 3 mesi ho ottenuto tre sboccate di vomito che al confronto l'Esorcista è acqua fresca. Z. avrebbe a riguardo una sua teoria che però non ho ben capito e che eviterò di riportare qui, tanto non interessa a nessuno.
  2. Il latte senza lattosio e senza soia, vale a dire quello che ho comprato quando ero a Roma alla modica cifra di 20€ e 20 centesimi per 250 gr. di prodotto fa veraminte schifo, in questo non posso dare torto alla pupetta, abituata al prelibato latte di mamma, e lei non ne vuol sapere.
  3. Il latte di riso non è proprio un alimento pensato per i bambini: è quello che compriamo io e Hasuna da quando Z. mi ha proibito di bere quello ordinario, assieme al formaggio vaccino, alla carne di manzo e a un sacco di altri alimenti proibitissimi per le mamme che allattano, perchè a sentir lui era proprio il lattosio che io assumevo il responsabile delle coliche della pupa. Quindi ci siamo dati al latte di riso, ma di questo latte di riso non bisogna abusare perchè pare causi stipsi e poi non contiene tutte le proteine di cui la pupa ha bisogno crescendo.
E quindi ecco la mia mistura... Mezzo biberon così e mezzo cosà.
Se non che: oggi ho provato a diminuire la dose del riso in favore del lattosio-free.
Non l'avessi mai fatto: mi sono vinta mezz'ora di urla e strilli disperati, pupa in lacrime col rischio di essere denunciata alla protezione ai minori da chiunque si trovasse nel raggio di mezzo chilometro da casa nostra, tre biberon, un pentolino, due bicchieri e una decina di cucchiai e cucchiaini sporchi, nel tentativo di rimediare al danno.
E questo è il campo di battaglia a guerra conclusa:

Neanche la pappa oggi ha riscosso un gran successo. I cucchiaini ingurgitati stavolta penso siano stati un numero inferiore a 6, e il biberon con la pappa scaldato a bagnomaria e dimenticato lì fino a raggiungere una temperatura che oscillava intorno ai 100 °C, dopo mezz'ora di squotimenti e travasi non sembrava ancora aver raggiunto un livello di tepore gradevole alla pupa, la quale intensificava strilli e convulsioni, diventava rossa e faceva sgorgare dagli occhioni copiosi lacrimoni da stringere il cuore di chiunque, figuriamoci di una mamma colpevole di aver chiuso l'erogazione del proprio latte alla propria creatura di appena 4 mesi... Senso di colpa ben tornato!
E pensare che ci ho messo tanto amore a preparare questa prima pappina:
prima, secondo le minuziose indicazioni di Z., preparare il brodo, mezzo litro d'acqua per una patata e una carota;
far bollire fino a che la quantità di brodo non si sia dimezzata, poi colare il brodo eliminando patata e carota;
aggiungere farina di mais e tapioca, uno o due cucchiai all'inizio, tenendo conto del fatto che ciascuno di quei cucchiai ha il valore di circa 1 €, considerato il prezzo della confezione, poi un cucchiaino d'olio d'oliva, mais o soia, e mezza confezione di tacchino liofilizzato, vale a dire che il grosso volatile oriundo delle Americhe si presenta incredibilmente sotto forma di polvere bianca all'interno di una bottiglia mignon sigillata come un flacone di insulina. Quando si dice: tutta natura!
Miscelare il tutto e somministrare con cucchiaio o tettarella alla pupa di turno...
...In bocca al lupo! (o al pupo?)

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