venerdì 3 dicembre 2010

Del vaccino e altre cose...

Ieri abbiamo portato la pupa a fare il secondo richiamo dei vaccini pentavalente più pneumococco: una puntura per ogni coscia un po' di lacrime e via. E ho messo il silenziatore ai miei sensi di colpa materni. Insomma, va be' che portavamo venti minuti di ritardo (e vorrei ben vedere, non è semplice riuscire a fare tutto, svegliati tu, prendi la pupa, dalle il latte, fai colazione con lei nell'ovetto, lavati in bagno con lei nella sdraietta mentre canti e sculetti per lei che si lagna tra un'insaponata e l'altra, vestiti, sveglia il babbo, vestiti tu, ri-sveglia il babbo, vesti lei, ri-sveglia il babbo, uscite tutti, monta l'ovetto in macchina, traffico, pioggia, e arrivare pure puntuale!), ma la cosa in sè è stata rapida e quasi indolore. Rimontiamo in macchina e lei già dormiva.
Allora che fare? Approfittiamone, tanto piove, e Hasuna non ha voglia di andare in negozio, tanto, dice, c'è il così detto "ragazzo"  di 40 anni, che ci pensa lui ad aprire e comunque co' sto tempo non verrà nessuno.
E così ce ne siamo andati a fare un giretto in macchina fuori città.
Il tempo, come ho detto, era pessimo, freddo e umido ti si appiccicavano addosso, ma questa improvvista ci voleva proprio...
Uno dei motivi per cui mi piace vivere a Pisa è che hai tutto a portata di mano: in 15 minuti sei al mare, in 5 sei in centro, in 10 sei in aperta campagna, e mi mancavano le nostre uscite domenicali, improvvisate, estemporanee, senza meta, senza programmi, senza tabella di marcia.
E' proprio vero che uno più si sistema e più si adagia... ora noi siamo le persone meno"sistemate" che io conosca, ma prima lo eravamo ancora meno.
Disponevamo come unico mezzo di locomozione, di uno scooter Gilera 50 scassatissimo, che in salita a me toccava scendere e farmela a piedi, perchè nun glie la faceva, però ci andavamo ovunque, privilegiando soprattutto la montagna, i sentieri sconnessi e sterrati, i percorsi alternativi...
Poi siamo saliti di livello: Hasuna acquistò da un parrucchiere albanese alla ragionevole cifra di 1000 € uno scooter Yamaha Majesty 150, che inizialmente non era niente male, ma che dopo un paio d'anni di utilizzo, uno scontro frontale fatto da me in una zona a traffico pedonale, due cadute da ferma (cosa volete, quello scooter pesava davvero, e con le buste della spesa e le casse dell'acqua togliere il cavalletto era un'impresa), dopo aver spezzato la chiave nel quadro, e aver dovuto forzare la serratura della sella una volta che restammo senza benzina sulla costa nei pressi di livorno, dopo esser stato smontato pezzo pezzo e poi rimontato con l'aggiunta di un radiatore nuovo ordinato su e-bay che non era neanche quello giusto, insomma dopo aver avuto a che fare con noi per due anni, anche lui poveraccio era ridotto male, e ancora giace parcheggiato in stato di semi abbandono sotto casa, aspettando di essere rimesso a posto prima o poi... Con quello però abbiamo fatto viaggi grandiosi e notturne sortite estive al mare a Livorno, carichi di tende, canne da pesca, lampade a gas, pinne, borse frigo piene di birre, e tornando sempre  con qualche gronco maleodorante nella sella.
Quando, l'anno scorso, Hasuna ha comprato dal suo amico Kamis la nostra prima macchina, eravamo eccitatissimi! Lui, un Atos Hyundai grigiolino, non è niente di che, e anche lui si ferma sulle salite impegnative, costringendo talvolta i passeggeri ad alleggerire il carico, ed è costato giusto giusto quanto lo scooter Majesty. Lo sportello posteriore dalla parte del guidatore si apre solo dall'interno, e il vetro del finestrino anteriore dalla parte del passeggero è sprofondato nello sportello, ed è tenuto su da un cacciavite infilato nella fessura di scorrimento del vetro stesso. In più è perennemente lurido, dato che non vede un autolavaggio dal giorno in cui il padre è venuto a prendere la pupa all'ospedale, a luglio, e per l'occasione l'aveva messo a nuovo. Credo sia stata anche l'unica volta che è stato lavato da quando l'abbiamo preso. Hasuna ci carica ogni sera i sacchetti della spazzatura della macelleria sul tettuccio per andarli a buttare, e i liquami di scolo ci hanno formato una chiazza fetida e oleosa che sgocciola lungo lo sportello. Lasciamo stare quello che possiamo trovare all'interno. Il portabagagli ora è costantemente ingombro della legna che serve per alimentare la nostra fantastica stufa, combustibile che non sapremmo, altrimenti, dove tenere.
Comunque, per il momento questo fedele Atos, a noi tre basta e avanza. E lui ci scorrazza spesso e volentieri  per monti e valli senza lasciarci mai a piedi (finora).
la nostra "passeggiata" di ieri sotto la pioggia non è stata niente di che. Siamo arrivati fino al lago di Massaciuccoli, un paesaggio molto suggestivo, reso ancora più pittoresco dai banchi di nuvole basse che si sollevavano dal terreno e da cui emergevano le cime dei monti ciorcostanti. Mi sono pentita di non aver portato appresso la macchina fotografica, ma del resto, stavamo andando solo a fare il vaccino alla pupa... La quale intanto, come da copione, ha dormito per tutto il tempo che siamo stati in macchina.
Però questo giretto mi ha infuso dentro un senso di libertà e di evasione che non sentivo da tempo, e, insomma, sì, basta poco: in questo freddo inverno appena cominciato, mi ha ricordato che ci vuole spirito di intraprendenza per sopravvivere alla noia e alla malinconia.

The locomotion evolution:



4 commenti:

  1. bravi tesori!!!
    Sus il blog è fico!
    Non soccombere.....tieni duro!!

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  2. Questa si che è avventura!
    Papàbarba al massimo mi portava a bere il cappuccino al bar. Però riuscire a rubare quei minuti al suo lavoro, per stare un pò insieme, fuori da casa, anche a me dava una sensazione di evasione!

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  3. Ehi, ti inseguo! ma tu ti stai davvero DAVVERO ripercorrendo il mio blog da cima a fondo?!?!
    WoW! Così mi confondi! ;)

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