sabato 11 dicembre 2010

Sì viaggiare... ma anche NO!

Accidenti! Sono due giorni che tento di scrivere un post, ma gravosi impegni pupeschi mi hanno impedito finora di portare a compimento il proposito.
Comunque: finita parentesi romana, risiamo a Pisa. Viaggio da panico, un'ora e mezza a girare sul raccordo intasato, cercando a tentoni una "scorciatoia" per non dover percorrere a passo più che da uomo da bradipo i 15 Km che ci separavano dall'uscita Aurelia-Civitavecchia, tornando sui nostri passi dopo essere usciti a Flaminia, Cassia e un'altra che non abbiamo capito bene che era, evitato di farci ributtare sul raccordo (sempre più intasato) percorrendo in retromarcia lo svincolo che immetteva nel fatidico GRA e poi, beffa delle beffe, finendoci di nuovo allo svincolo successivo. E lasciamo stare le ben più gravi infrazioni commesse, che è meglio non divulgare troppo i propri misfatti.
Fortuna che una volta fuori da questa claustrofobica situazione ce la siamo cavati in 2 ore e mezzo di viaggio (e questo forse non lo dovrei dire, perchè significa una velocità media molto elevata!).

Certo col nostro fedele Atos non sarebbe stato possibile....per l'occasione ci eravamo fatti prestare un bel macchinone da lunghe percorrenze dal solito amico Kamis, cosa che ha reso il nostro viaggio di sicuro più confortevole, ma non più rilassante per me che ero dietro con la pupa legata al suo ovetto e una cavolo di musica Jazz manouche sparata nelle orecchie da due casse grosse come l'ovetto stesso situate rispettivamente una dietro la mia testa, l'altra sul sedile tra me e la pupa, a mo di bracciolo divisorio.
Anche la pupa non deve aver gradito, dato che c'è andata di lagna tutto il tempo del viaggio, mentre in genere se lo fa in letargo. Insomma: grande mal di testa per me, prima di riuscire a convincere il padre, nonchè guidatore, a mettere qualcosa di più "conciliante". Ce la siamo cavata con Jarabe de Palo, un cd di 10 anni fa e un po' noiosetto, ma meglio del sincopato ritmo delle schitarrate del suddetto manouche.

Che dire di questa permanenza romana improvvisata e fulminea? Intanto mi sono stressata meno all'idea di dover fare le valige per tre (si sa che gli uomini, o almeno il mio, delegano spesso questa incombenza alla loro metà pratica ed efficiente, cioè quella femminile, dato che spesso e volentieri non saprebbero da dove tirar fuori i calzini, chissà poi perchè, ma forse un motivo c'è...), dato che l'ultima volta avevo oculatamente lasciato metà del mio bagaglio vestiario accasadimamma, e contando di rimanere solo un paio di giorni, per la pupa me la son cavata con 4 body, 3 tutine intere, una spezzata per uscire, un vestitino per la domenica, la giaccavvento, due coperte, cuscinetto, ovetto, la parte inferiore del trio, latte in polvere, biberon, pannolini, salviettine, qualche giochino, roba che lei da sola occupava un buon 3/4 della valigia e 2/3 della capienza dell'auto, dove un altro sesto era occupato dalle buste di carne che babbo-macellaio non manca mai di portare come presente alla mia famiglia quando ci rechiamo lì.

Che poi i due giorni sono diventati 4, perchè durante il viaggio di andata una sinistra spia del quadro di guida segnalava arancione e lo schermo del computer di bordo (aò, io non lo so come si chiamano questi aggeggi, non ho mai guidato un'auto che ti segnala i guasti su uno schermo) ci comunicava il seguente inquietante messaggio: Avaria al motore, controllo dispositivo.
E che vor dì?
Fatto sta che un po' ci siamo cacati sotto, ma dato che siamo arrivati sani e salvi, abbiamo pensato bene di portare una volta a Roma, l'auto di Kamis dal meccanico, il quale ha congedato il nostro intrepido Hasuna, inesperto dei meccanici della Capitale, con un: ti chiamo io domani mattina per dirti il preventivo e l'auto la riprendi domani pomeriggio. E invece: come era prevedibile non solo il tizio non ha chiamato l'indomani mattina (martedi), ma si è anche reso irreperibile fino alla mattina del giorno dopo, e infine rintracciato da uno scalpitante Hasuna... gli ha chiseto ben 1400 euro di lavori!
Beh, credo che il nostro meccanico furbone abbia preso un bel granchio.
Magari ha visto Hasuna straniero e un po' provincialotto, con la macchina targata PI e quell'aria da amicone semplicione, o forse con quel macchinone da sborone l'ha preso per uno spacciatore tunisino o per un pappone chissà. Ovviamente non ha avuto un centesimo (a parte 40 € per il disturbo, pure!).

NO NO NO! Non l'ho finito il post!

S'è solo svegliata la pupa e io volevo salvare, e invece: ho pubblicato. Beh... se volete il seguito, lo saprete alla prossima puntata...

Anzi no, eccomi qua di nuovo, con lei nell'ovetto a spernacchiare, tanto la sua consueta crisi di pianto sul fare della sera se l'è già fatta ed è stata abbastanza rapida stavolta. Eh, ma la serata non è mi'a finita! Finchè non la metto a letto.
Comunque: l'avrete capito, risiamo a Pisa e anche stavolta è andata, almeno fino a Natale.
Intanto la permanenza in Capitale ci ha dato l'occasione di portare pupa al centro commerciale di Porta di Roma e lei contro ogni mia aspettativa s'è molto divertita a vedere le luci e le decorazioni dei negozi, i colori della merce esposta e la gente variopinta che girava con carrelli stracolmi. Meglio così. Certo non ha preso dalla mamma, che nella lista delle 10 situazioni che le fanno drizzare i capelli e accapponare la pelle, tra i pranzi di nozze e le code in autostrada mette lo shopping selvaggio natalizio.

E così, constatata questa passione della pupa per le luci di Natale, oggi giretto in centro con lei a vedere le solite bancarelle del solito mercatino natalizio, che vendono da anni le solite merci per lo più inutili. Giretto inutile, nel senso che non ho fatto acquisti, ma del resto penso che quest'anno limiterò drasticamente l'aspetto consumistico della ricorrenza, non foss'altro per ragioni economiche, ma anche perchè me falta la gana, tanto per sfoggiare un po' di conoscenze linguistiche.
Solo Città del sole mi ha attratto irresistibilmente, ma ne sono uscita un po' intristita e un po' scandalizzata dopo aver constatato che il più misero pupazzo non costava meno di 30 €. SOB

Comunque è stato un bel giro e il tempo era splendido: una di quelle giornate invernali in cui il freddo pungente rende l'aria tersa e i colori delle cose più brillanti.

Mi dice così Bentornata la mia città di adozione...



2 commenti:

  1. wooooooooooooooooooooow...questo post capita a proposito...visto che fra 2 settimane noi partiamo per....20 gg...non so proprio cosa e quante cose portare per la puzzola...uffiiiiiiiiiiiiiiiiii...l'ultima volta che siamo partiti per 2 giorni la macchina era zeppissima di roba§!!!!mamma mia!!!non oso immaginare...spero solo sia un bel viaggetto...buon rientro a pisa!!!roma ti saluta!!!

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  2. oh bè il linkaggio ci stava a pennello!;-)
    bentornati, la città così l'abbiamo vista anche noi ieri.Ma quanto è bello il natale?
    p.s. il tuo racconto sembra il viaggio della speranza :-D
    un baciottolone!!!

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