sabato 4 dicembre 2010

Una musica può fare

...Così recitava il verso di una canzone di Max Gazzé, che come melodia somigliava un po' alla sigla di Goldrake.
Ve la ricordate? Vi rinfresco la memoria:

Una musica può fare... dormire bambini il giorno

Può sembrar banale ma è una gran cosa la musica per far dormire i bambini.

In questi giorni di pioggia perenne alternati a freddo pungente, e a volta conocomitanti le due situazioni, può capitare di non vedere il sole per tanto tempo che a volte ci si scorda pure che il cielo sotto tutto quel grigio è azzurro.

Non sono un'amante della pioggia come certi spiriti romantici, ma trovo che essa possieda una sua poesia, anche se il più delle volte sta sepolta sotto strati e strati di imprecazioni e panni messi ad asciugare in casa che dopo due giorni sono ancora fradici e prendono puzza di muffa, stendini in mezzo al corridoio che ti ostacolano il passaggio quando vai in bagno a lavare il culo alla pupa, gatti che ti camminano addosso con le zampe  bagnate e sporche, finestra del bagno che fa passare l'acqua e  il pavimento si allaga, pupa isterica perchè sono giorni che non la fai uscire di casa e le ore non ti passano mai. Però in fondo questa poesia c'è, e alcune canzoni riescono a esprimerla assai meglio di quanto non riuscirei a fare io con 1000 parole.

Ecco, tutto ciò solo per presentarvi questa canzone di Vinicio, Nella pioggia, un concerto tintinnante di goccioline a tempo di valzer, che da giorni gira e gira nello stereo in modalità repeat, mentre lei dorme... questa canzone concilia i sonni della pupa e sostituisce i mugolii della mamma al momento di addormentarla. E anche se ormai mi sto rincretinendo a furia di risentirla a raffica (prima di ritrovare il telecomendo dello stereo in bagno, dovevo interrompere quello che stavo facendo ogni 3 minuti e mezzo per andare a metterla da capo, onde evitare che la canzone successiva potesse rompere l'incantesimo del sonno sulla pupa), rendo onore e grazie ai suoi servigi, e alla bellezza dei suoi versi, che mi dischiudono alla mente immagini d'una poesia delicatissima, di ombrelli che sbocciano come fiori agli angoli delle strade, di asfalto luccicante e tram solitari.


 Sulla pe...sulla pe...sulla pelle e su noi
cadono perle stasera
le insegne dipingono amanti
dai vetri rigati al vapore

nella pio...nella pio...nella pioggia che c'è
i cani non trovan padroni
e suona l'orchestra a gettoni
e i cinesi non chiudono mai

nascosti nella sera
partono treni a ogni ora
partono ma
non partiamo noi
è un disco d'inchiostro e di cera la strada
e i solchi li suonan le suola

camminando, camminando
cade la pioggia
la pianola, la pianola
spazza la sera
gli ombrelli sbocciano agli angoli

nella pio...nella pio...nella pioggia che c'è
le rose non seguono i guanti
ritornano a mazzi ambulanti
dov'è che dormono i tram

questa pio...questa pio...questa pioggia è per noi
e brilla di ferro e binari
ritaglian le stoffe e le ore
le lancette dei grandi orologi

nascosti nella sera
partono treni a ogni ora
partono ma
non partiamo noi
gli ombrelli sbocciano agli angoli
e appesi voliamo anche noi

gira, gira gira la pioggia
la pianola, la pianola
spazza la sera
piccolo piccolo è il cielo
e grande più grande per noi

Nessun commento:

Posta un commento

Che tu sia un lettore assiduo o un passante occasionale del web, ricevere un commento mi fa sempre piacere, purché inerente e garbato.
Grazie a chi avrà la pazienza e la gentilezza di lasciarmi un segno del suo passaggio.