giovedì 13 gennaio 2011

La pupa è un animale sociale

Me ne ritorno dallo studio del pediatra un po' scornata: dopo più di un'ora in sala d'attesa, durante la quale ho esaurito tutto il mio repertorio di intrattenimento, ho deciso che avrei preso un altro appuntamento e me ne sarei andata a casa, visto che lei avrebbe dovuto mangiare a mezzogiorno ed era già quasi l'una, e questo significava che era solo questione di minuti, prima che iniziasse il malumore irreversibile, e poi srebbero stati affari miei per il resto della giornata.
Quindi sono riuscita a contenere anche il mio malumore, e il malanimo che nel frattempo avevo maturato nei confronti del Dr. Z., perchè insomma: non si fa aspettare per più di un'ora una bambina di 5 mesi quasi 6 in una stanza iper-riscaldata e affollata di gente potenzialmente fonte di contagi influenzali stagionali, e a maggior ragione se sei un pediatra queste cose dovresti saperle. Io fino a 6 mesi fa non le sapevo, ma non ne avevo mai avuto bisogno, e ora le so.
Comunque, malgrado tutto dicevo, sono riuscita a soggiogare la mia impulsività e a soffocare il mio malcontento, quando lui infine è riemerso dal suo studio e vedendomi lì ha detto: ma voi avevate appuntamento alle 11 e 40!
Va be', poi è stata un po' colpa mia, perchè siamo arrivate con quasi un quarto d'ora di ritardo e l'altro bambino col nasone che ci ha solato il posto era già lì con i suoi genitori ad aspettare, quindi ho lasciato che passasse avanti, sperando che facesse presto, e invece...

Ma comunque la giornata non è stata del tutto infruttuosa.
Osservando la pupa costretta in un ambiente nuovo e chiuso e pieno di estranei che si avvicendavano nell'attesa, mi son detta: ma guarda un po' a questa qui quanto le piace la gente.
La pupa infatti non ha lesinato sorrisi a nessuno, curiosa si voltava a guardare ogni nuovo arrivato, ed era interessata soprattutto ai numerosi bambini grandi che vedeva intorno a sè. Le bambine grandi poi erano conquistate dai suoi modi. C'era una certa Virginia o Ginevra che le ha addirittura prestato la sua Minnie. Lei si lasciava carezzare, afferrava mani e capelli, distribuiva enormi sorrisi sdentati e ogni tanto emetteva entusiastici gridolini di gradimento.

Non saprei dire come fossi io a 5 mesi quasi 6, ma so che crescendo sono diventata una bambina prima, poi un'adolescente se non proprio asociale, almeno molto circospetta e selettiva, e nonostante crescendo abbia lavorato un po' per mitigare questo aspetto del mio carattere, lo sono ancora abbastanza, in alcune situazioni più che in altre. Sarà per questo che mi circondo di persone che al contrario di me sono la socialità incarnata (Hasuna, Master... ora persino mia figlia!).

Comunque, forse è presto per dirlo. Immagino che in questa fase della sua crescita la pupa sia interessata a tutto ciò che costituisce per lei una novità.

Posso dire però che durante le nostre solitarie passeggiate al parco dell'Aniene a Roma, mi è successo un paio di volte, mentre spingevo ignara il passeggino, di sbirciare un attimo il suo viso per vedere se dormiva, e di scoprirla sull'orlo del pianto, il labbro inferiore sporgente in fuori e lacrimoni che le rigavano le guance. Una roba da spezzare il cuore.
Nel cercare di capire il perchè, ho pensato che trovarsi davanti quella distesa di prati malinconici in un mattino annacquato di dicembre senza un'anima che vi si aggirasse potesse averla fatta sentire un tantino dispersa e abbandonata. Ma no, mi rispondevo, ti pare che una bambina così piccola può provare sentimenti così complessi?

Poi un sabato, che era bella giornata e a dirla tutta si scoppiava dal caldo, l'ho infilata nel suo scafandro arancione e nel suo passeggino vintage della nonna e me la sono portata, invece che al solito parco triste, al mercatino rionale: un casino di grida, gente, cani, bambini con mamme, mamme con passeggini, neonati urlanti, venditori vocianti, ragazzi con ragazze, ragazze con cani, cani con bambini, bancarelle affollate, signore con la sporta, nonne con nipoti, bambini trascinanti mamme, mamme incacchiate trascinanti bambini in lacrime.
Oddio, ora la pupa mi si spaventa e inizia a piangere- ho pensato.
Invece lei no, imbalsamata dentro la sua tuta da astronauta guardava da un oblò quel mondo variopinto che le vociferava intorno.

Poi un venditore di una bancarella di roba per bambini mi ha accalappiato apostrofandomi confidenziale e amichevole, sfoderandomi tutta una serie di completini 6-9 mesi veramente da non perdere, un'occasione guardi, signora.

Io già quando mi chiamano signora mi sento un po' a disagio, ma poi vedendo quei completini terribili da baby-zoccoletta, la mini borchiata e il top con le paillettes sotto la felpa col cappuccio col pelo di coniglio finto, ho messo in atto un super fugone al suono di "facciamo un giro poi ripassiamo", ma già un altro mi aveva adocchiata e quasi quasi mi convinceva a comprare un vestitino di lana taglia 12-18 mesi, che guardi, magari sembra grande, ma calza pochissimo, e poi la pupa anche se ha 5 mesi sembra bella grossa, o è la tuta che la fa sembrare più grande?
Allora, dopo aver deciso repentinamente che non avevo bisogno di un abito di lana che a luglio, quando lei avrebbe avuto 1anno, certo non le avrei messo, mi volto a guardare la pupa e mi accorgo che è ancora lì tutta insalamata, buona e paziente, malgrado al sole io stia sudando anche in maglietta di cotone, e lei probabilmente si stava liquefacendo tipo sauna.

Quindi le tolgo la tuta da neve arancione che la insalama, ed ecco che la pupa resuscita.
E' contentissima: sgambetta e agita le braccia, ride e lancia gridolini, tutta gasata: l'umanità che vede animarlesi intorno le piace da matti.

Ecco: la pupa è decisamente un animale sociale.
Avrà preso anche questo dal padre.
Meno male.

3 commenti:

  1. Come ti capisco guarda... anche i miei si lanciano in sorrisi direi pure ruffiani pure con persone ( i miei per nulla impiccioni vicini) che preferirei evitare o con i quali per lo meno preferirei non deover stare 20 min a chiaccherare... sti figli che con tutta la fatica che facciamo manco ci somigliano mannaggia!!

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  2. ebhe...ci nascono bestioline sociali...pure la mia più casino c'è meglio sta e dorme pure...se c'è troppo silenzio nulla!!!!!

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  3. @Ester. Almeno per questo aspetto sarei contenta se lei non mi somigliasse. La mia "asocialità" non mi ha affatto facilitato l'entrata nel mondo degli adulti.

    @Finalmentemamma. La pupa quando c'è casino non dorme perchè è iperstimolata e si gasa troppo. Se c'è gente in casa anche se crolla di stanchezza vuole partecipare all'evento sociale e non accetta di esserne esclusa per dormire. Questo è il problema delle troppe visite...

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